Archivio Storico Moto Club Trieste

01 – Dirt Track

Il “Dirt Track” di Montebello, così veniva chiamato lo Speedway su pista di 800 metri, si corse all’ippodromo triestino dal 1928 al 1951. Le cosiddette “Riunioni in Pista” si tenevano, dopo i primi tempi, per due/quattro volte all’anno e sono state le prime in Italia di questa specialità motociclistica, già popolare nei paesi dell’Europa Centrale e del Nord. Una o due volte all’anno le gare erano internazionali, con la partecipazione di assi stranieri. Questa immagine, databile nei primi anni ’30, se pur non di buona qualità fotografica, esprime la viva dinamicità agonistica

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02 – Dirt Track

I sidecar in gara a Montebello nel 1931, anno in cui si tennero tre manifestazioni. I piloti di questa categoria erano triestini e isontini e nell’occasione vinse Roberto Massopust su New Hudson. Mentre le moto sciolte percorrevano la pista sempre in senso anti-orario i sidecar lo facevano al contrario, per avere il carrozzino all’esterno e quindi per maggior stabilità. In seguito, con l’arrivo degli assi austriaci, anche i moto-sidecar gareggeranno curvando a sinistra

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03 – Dirt Track

In una delle gare del 1938, i piloti della classe Sport 500, con macchine non specialistiche, stanno partendo tra i fumi dei motori imballati. Oltre ai numerosi triestini, i partecipanti venivano anche dal Friuli, dal Goriziano, dal Veneto, da Fiume e da Pola. L’organizzatore fu sempre il Moto Club Trieste, che solo a cavallo del 1950 si alternerà col Gruppo Centauri Triestini, club in attività solo per alcune stagioni

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04 – Dirt Track

Lo schieramento di partenza della classe Sport 350 nel 1946. Da destra, la famosa Benelli 250 bialbero condotta dal triestino Milan Vesnaver, motocicletta già ufficiale della Casa di Pesaro che aveva vinto il TourIst Trophy inglese del ’39 e pervenuta a Trieste a seguito di una rocambolesca vicenda di guerra. Gli altri dovrebbero essere, nell’ordine, Semeraro, Berini di Monfalcone sull’italiana Sertum, De Marchi (vincitore del Trofeo Nazionale Dirt Track nelle stagioni successive), mentre l’ultimo sembra essere il friulano Giordano Bon

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05 – Dirt Track

Il podio della classe 500 nella gara nazionale della primavera del 1946. Il vincitore Vesnaver (vincitore delle classi 250, 350 e 500 “sport” con la stessa moto) sulla velocissima Benelli 250 bialbero, davanti a Baldassi e Semeraro rispettivamente su Gilera e Puch. Da notare l’enorme presenza di pubblico

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06 – Dirt Track

Le moto riprese nella foto del 1947 non sono le cosiddette “sport” (moto di serie adattate) ma quelle specialistiche per il Dirt Track, alleggerite, senza freno anteriore,  cambio a 2 marce, con telaio particolare e un piccolo serbatoio, sufficiente solo per una batteria. Nel marzo ’47 vinse il croato Babić su Jap e il giro più veloce fu dell’eclettico triestino Attilio De Marchi su Rudge. In una seconda gara del ’47 vinse lo sloveno Mrak

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07 – Dirt Track

Nell’aprile del 1947 è in partenza il giro di presentazione e la sfilata di tutti i partecipanti prima dell’inizio delle gare. Davanti alla fila delle “sport”, sta partendo Mrak con la sua Jap da Dirt Track  (n.1) con la quale sarà vincitore assoluto

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08 – Dirt Track

La foto del 1948 autografata da Fritz Dirtl, il diciassettenne viennese ripetutamente vincitore delle gare internazionali a Trieste, idolo degli spettatori, che poi sarà, con la gara del 1950, il recordman assoluto di Montebello (giro a oltre 103 Km/h di media), superando il record di Martin Schneweiss  (1938), suo maestro e preparatore delle moto. Dirtl perirà in gara nel 1955 in Germania

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09 – Dirt Track

Nelle gare nazionali i due rivali della classe sidecar si alterneranno alla vittoria, entrambi piloti del Moto Club Trieste, Umberto Barbolini (a sinistra) con la Zenith-Ganna 1000 bicilindrica e Ottaviano Cesaratto con l’ottima Benelli 500 monocilindrica

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10 – Dirt Track

La grintosa azione di Umberto Barbolini  e del suo passeggero sul motosidecar Zenith 1000. Siamo nel 1948

 

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11 – Dirt Track

Il sidecar snodato di Georg Mach di Vienna, vincitore di categoria nelle due gare internazionali del 1950. Il passeggero del side azionava un volante che consentiva al mezzo di inclinarsi come le moto sciolte e percorrere la curva più velocemente (media oltre 95 Km/h)

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